David Colgan Road to Kona Hawaii

PART 1: PREPARAZIONE IRONMAN

Un secondo viaggio a Palma di Maiorca non era in programma, o almeno, non lo era per quest’anno in vista di quello che pensavo fosse un finale di stagione con in tasca una qualifica per i Campionati del Mondo, obbiettivo che non ho mai nascosto e che ho sempre creduto poter raggiungere.

Ripensandoci ora, la scelta di tornare a Palma esattamente un anno dopo il mio esordio l’ho presa d’istinto, sentivo fosse la scelta giusta nonostante l’indole sportiva sia sempre quella di spingerci verso nuove avventure, nuove medaglie da conquistare, nuovi luoghi da visitare. Ragionamento che dopo la delusione texana ho volutamente allontanato, si perché la ricerca del proprio limite, del tanto ricercato PB (personal Best), passa attraverso la ripetitività dei gesti, delle abitudini alimentari e della riduzione, per quanto possibile, dello stress fisico e mentale che spesso accompagna le settimane precedenti alla gara.

Il post Ironman Texas non è stato semplice, passati due mesi sentivo ancora di non aver recuperato mentalmente. Nel fine settimana pedalavo in compagnia di amici triatleti per trovare stimoli che tardavano ad arrivare. Ed è in quel momento che succede quello che non hai previsto e messo in conto, in una valle che hai percorso migliaia di volte in vent’anni un capriolo decide di attraversare la strada proprio nell’instante in cui tu sei lì, nella sua traiettoria, e vince lui, per KO tecnico. Il casco mi salva la vita, sbatto violentemente il volto e la gamba sinistra. Esco dall’ospedale con 30 giorni di prognosi, punti sul mento ed uno strappo di 4cm al quadricipite.

La vicinanza della mia ragazza Debora, della famiglia ed il calore di tutti gli amici hanno contribuito in grossa parte al mio recupero, ristabilendo in me nuove energie e determinazione.

Sensazione che viene confermata i primi di Agosto, ad un solo mese di distanza dall’incidente, i test eseguiti con Sergio rilevano una soglia anaerobica prossima ai 400 watt, che con un peso di tre chili inferiore rispetto al controllo precedente riportano i miei watt/kg sopra il tanto ricercato numero 5.

Anche la visita di controllo in Stategic Nutrition mostra valori ottimi e me ne accorgo quando, dopo aver preso tutte le pliche sul mio corpo, dr. Lorenzo Bergami si esalta ed inizia ad inserire i miei valori all’interno delle sue tabelle. Discutiamo nel dettaglio il piano nutrizionale e di integrazione che ci porterà al grande giorno, nulla viene lasciato al caso.

Le ferie di Agosto le passo a Bologna, il mio risultato a Settembre passerà da qui e le 4 settimane di allenamento che seguono tengo un ritmo infernale: 13 sedute settimanali, 25 ore suddivise in 10km a nuoto, 450km di bici, 80km di corsa. Su aiuto di Lorenzo Bergami, aggiungo al piano nutrizionale un idratazione principalmente alcalina, acqua con PH 9-9.5. L’effetto sul recupero è impressionate, non penso sia solo placebo.

In questo periodo aggiungo un paio di corse in più alla settimana, di puro condizionamento neuro-muscolare a fondo lento, che rinomino “yogiche” perché medito correndo. Visualizzo momenti di gara, forti emozioni passate, il ritmo che vorrei tenere durante la maratona… chi ha passato un po’ di tempo con me in quel periodo si ricorderà della mia ossessione sul riuscire a fare una maratona sub 3 ore…

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